COVID-19 Diario di bordo: giorno 0
Baricella 23 febbraio 2020. L’unico sottofondo che si dovrebbe sentire, durante l’esibizione della pattinatrice, è la musica che ne accompagna i gesti. Oggi no. Brusii sempre più insistenti si fanno spazio tra i muri della palestra. E’ una sorta di telefono senza fili e corre tra le persone sedute sui gradoni. Voci su voci, che si fanno sempre più forti. “Zona rossa”, “Zona rossa”. Quelle parole scivolano di labbra in labbra. Ci si guarda attorno. Da dove viene questa gente? All’improvviso un colpo di tosse rimbomba nella palestra. Silenzio. Un brivido corre sulla schiena di tutti. Chi avrà tossito? Ci siamo, il virus è arrivato anche qui.
Torno a casa e comincio a riflettere. Non siamo nel 2008, questa volta mi sento attrezzato per controbattere la crisi che si affaccia all’orizzonte. Primo problema da affrontare: l’aspetto sanitario. Il mio personale è la mia forza, la loro salute e quella delle loro famiglie è l’aspetto che devo porre al primo posto. E’ domenica, ma so di poter contare sull’aiuto dei miei collaboratori.
Dal mio computer parte la prima mail.
OGGETTO: Coronavirus
TESTO: Come vogliamo muoverci?
Comincia un vorticoso giro di mail per decidere cosa fare il giorno seguente. SPAI deve aprire e non bisogna perdere tempo. Prima decisione: si bloccano le trasferte. Seconda decisione: riunione urgente dei capi reparto, con loro si verifica e definisce una strategia per la situazione di crisi. Senza alcun panico, queste decisioni sono comunicate a tutti i dipendenti già la stessa domenica sera. Una decisione ferma, senza lasciar adito a dubbi o incertezze. Il capo di un’azienda è come il capitano di una nave, quando la tempesta si avvicina deve stringere il timone tra le mani e trasmettere fiducia all’equipaggio. Quella stessa sera arriva il comunicato del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, annuncia le prime misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica. Noi siamo pronti.
Fabio Farneti
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