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Collaudo da remoto per i cantieri statali della rete in fibra ottica

Collaudo da remoto per i cantieri statali della rete in fibra ottica

Cominciano in questi giorni i primi collaudi dei lavori eseguiti da Open Fiber, la società che si è aggiudicata i tre bandi di gara indetti dal Mise (Ministero per lo Sviluppo Economico) per la costruzione della rete ultralarga in fibra ottica con tecnologia FTTH (per portare la fibra dentro le case) e FWA (per gli accessi wireless). I collaudi vengono svolti da Infratel (la società in-house del Ministero) e hanno la finalità di verificare il funzionamento della rete prima di procedere alla vendita dei servizi. Quello che è interessante è la modalità con cui vengono svolti questi controlli, ribattezzata “Smart collaudo”, ovvero delle verifiche da remoto tramite smart glassess, che permettono al tecnico (in sede) di gestire più operatori dislocati in diverse aree geografiche ottimizzando le tempistiche, diminuendo i costi e accelerando l’intero processo. La verifica dello stato dell’arte della rete deve rispettare determinati parametri stabiliti dai bandi di gara, quindi il collaudo richiede un livello di controllo dei dettagli molto accurato. Grazie agli smart glasses, collegati alla piattaforma Smart Collaudo, uno solo specialista Infratel può collaborare con efficienza in remoto con più operatori sul campo.

Come funziona il collaudo remoto tramite smart glasses

La piattaforma Smart collaudo nasce dal sistema Eagle View. Tramite la realtà aumentata, che consente di sovrapporre informazioni multimediali alle immagini catturate dagli smart glasses, e il live streaming, il collaudatore in ufficio interagisce con l’operatore presente sul territorio fornendo ogni indicazione. Inoltre è possibile attivare conference call per coinvolgere le persone interessate direttamente o indirettamente dalle operazioni.

Il tecnico in ufficio, attraverso ciò che viene inquadrato dall’operatore, vede le attività in tempo reale seguendolo e guidandolo tramite l’utilizzo della mappa interattiva. L’operatore sul campo ha in dotazione non solo smart glasses ma anche uno smartphone con app dedicata che abilita la connessione, la localizzazione e la gestione dei dati in loco. Gli occhiali si collegano in Wi-Fi allo smartphone, che a sua volta sfrutta la rete mobile per le trasmissioni al server. In questo modo si può abilitare lo streaming video su entrambi dispositivi. Una soluzione che permette una notevole accelerazioni nelle tempistiche.

L’intero progetto prevede la copertura di circa 7mila comuni in digital divide (aree bianche) con l’erogazione dei servizi di connettività di tutti gli operatori che lo desiderano, come ad esempio Tiscali, Vodafone, Wind Tre, etc.

Gli smart glasses di ultima generazione stanno accelerando notevolmente i processi lavorativi da remoto. Anche noi di SPAI, con il nostro servizio Help4Tech possiamo fornire alle aziende un sistema per svolgere da remoto installazione, convalida e manutenzione di macchine.

Fonte: Ansa

Fibra ottica

 

Foto di Андрей Баклан da Pixabay